Mio nonno mi ripeteva sempre:

Mio nonno mi ripeteva sempre..

"...Il calcio è peggio di un' amante, perché di lei ci si stanca, dello sport mai."

...come dargli torto?

martedì 19 febbraio 2013

Squat Test: valutiamo la funzionalità del nostro atleta.


 Nei due precedenti articoli si è sottolineato come una buona capacità di stabilizzazione dei segmenti ossei ed una buona coordinazione intermuscolare e intramuscolare, sono elementi integrati di una buona programmazione mirata all'incremento della performance sportiva del nostro atleta.
Insistendo, nel presente articolo, nello svincolarci da quelle che sono le esasperate ricerche di mezzi di allenamento delle qualità condizionali, trattiamo, ora, dell'importanza della valutazione della funzionalità, intesa come occasione per evitare strade rischiose e non idonee al singolo atleta.
Diventa, a questo punto, innanzitutto importante un'attenta analisi dei “punti deboli”, o meglio delle limitazioni funzionali, ovvero squilibri e scompensi muscolari; fattori che, se non presi nella giusta considerazione, rischiano di portare l'atleta ad infortuni e lunghi periodi di stop.
Nella pratica quotidiana, faccio generalmente affidamento in un test, frutto degli studi e dell'esperienza del Prof. Francesco Cuzzolin, preparatore atletico della nazionale italiana di Pallacanestro: Lo Squat Test.

Prenderò solo in esame 4 delle 5 posture prese in considerazione dai vari articoli che descrivono questo test, vuoi per questioni di spazio e vuoi anche perché, personalmente, sono solito integrare questo test con altre posture per la valutazione ulteriore delle catene cinetiche.
L'esecuzione dello Squat Test, è molto semplice, ed il preparatore fisico può trarne numerose osservazioni su squilibri, limitazioni o blocchi articolari. Si va, in pratica, a valutare nella globalità il comportamento delle catene cinetiche del nostro corpo, l’efficienza neuro muscolare e la flessibilità dinamica. Le informazioni si ricavano nell'osservare i vari adattamenti posturali che l'atleta compierà.
Cosa e come, dunque, valutiamo?
Valutiamo:
Mobilità Attiva - Azione muscoli stabilizzatori - Capacità di controllo dei segmenti articolari e l'equilibrio.
Esecuzione:
In posizione il soggetto scalzo a torso nudo, deve assumere per 4 volte la posizione. L'atleta va osservato frontalmente, lateralmente e posteriormente. L'esecuzione dei piegamenti deve essere lenta e controllata, valutando la flessione del tronco.


da Cuzzolin - Animazioni Rosini

1 ͣ Posizione:

Braccia tese e dita incrociate
Sguardo fisso in avanti
Piedi oltre la larghezza delle spalle
Punte dei piedi aperte di 15°-30°
Angolo al ginocchio massimo 60°
Da questa posizione, un occhio attento, potrebbe effettuare varie valutazioni, come ad esempio la mobilità tibio-tarsica, la prono-supinazione del piede o anche, ad esempio, eventuali varismi o valgismi, senza dimenticare l'anca.

da Cuzzolin - Animazioni Rosini
 
2 ͣ Posizione:

Mani ai fianchi e dita in avanti
Gomiti all'indietro
Sguardo fisso in avanti
Piedi oltre la larghezza delle spalle
Punte dei piedi aperte di 15°-30°
Angolo al ginocchio massimo 60°
Da qui si possono valutare la tenuta della lombare e/o la tenuta degli adduttori della scapola.




da Cuzzolin - Animazioni Rosini

3 ͣ Posizione:

Mani alle spalle
Gomiti all'altezza delle spalle
Sguardo fisso in avanti
Piedi oltre la larghezza delle spalle
Punte dei piedi aperte di 15°-30°
Angolo al ginocchio massimo 60°
In questa posizione consiglio di valutare il tratto lombare quindi la tenuta della corretta lordosi.


da Cuzzolin - Animazioni Rosini

Ultima posizione:

Braccia estese in alto
Palmo aperto in avanti
Punte dei piedi aperte di 15°-30°
Angolo al ginocchio massimo 60°
Con quest'ultima posizione possiamo valutare l'angolo del ginocchio, la tenuta della lordosi e la valutazione delle braccia rispetto al capo.




Lo Squat Test può, quindi, considerarsi un valido strumento di valutazione funzionale dell'atleta attraverso l'assunzione della posizione di ‘squat’, che, oltre ad essere facile da eseguire e da riprodurre, è, altresì, un’azione poliarticolare.
Ovviamente le assunzioni delle differenti posture, devono essere controllate dal preparatore per evitare che l'atleta le assuma in modo scorretto, condizionando l'analisi.
Quale, quindi, nel merito, l'intervento del preparatore fisico?
Individuare: limitazioni articolari, ipotonie muscolari, ipertonie muscolari; impostare esercitazioni di riequilibrio; eliminando le esercitazioni non idonee; creando, così, programmi specifici di lavoro per ciascun atleta. 
Ditemi la vostra...

Fonti: Lo Squat Test, di Francesco Cuzzolin.

Nessun commento:

Posta un commento

Translate