Nei due precedenti
articoli si è sottolineato come una buona capacità di
stabilizzazione dei segmenti ossei ed una buona coordinazione
intermuscolare e intramuscolare, sono elementi integrati di una buona
programmazione mirata all'incremento della performance sportiva del
nostro atleta.
Insistendo, nel
presente articolo, nello svincolarci da quelle che sono le esasperate
ricerche di mezzi di allenamento delle qualità condizionali,
trattiamo, ora, dell'importanza della valutazione della
funzionalità, intesa come occasione per evitare strade rischiose e
non idonee al singolo atleta.
Diventa, a questo
punto, innanzitutto importante un'attenta analisi dei “punti
deboli”, o meglio delle limitazioni funzionali, ovvero squilibri e
scompensi muscolari; fattori che, se non presi nella giusta
considerazione, rischiano di portare l'atleta ad infortuni e lunghi
periodi di stop.
Nella pratica
quotidiana, faccio generalmente affidamento in un test, frutto degli
studi e dell'esperienza del Prof. Francesco Cuzzolin, preparatore
atletico della nazionale italiana di Pallacanestro: Lo Squat Test.
Prenderò solo in
esame 4 delle 5 posture prese in considerazione dai vari articoli che
descrivono questo test, vuoi per questioni di spazio e vuoi anche
perché, personalmente, sono solito integrare questo test con altre
posture per la valutazione ulteriore delle catene cinetiche.
L'esecuzione dello
Squat Test, è molto semplice, ed il preparatore fisico può trarne
numerose osservazioni su squilibri, limitazioni o blocchi articolari.
Si va, in pratica, a valutare nella globalità il comportamento delle
catene cinetiche del nostro corpo, l’efficienza neuro muscolare e
la flessibilità dinamica. Le informazioni si ricavano
nell'osservare i vari adattamenti posturali che l'atleta compierà.
Cosa e come, dunque,
valutiamo?
Valutiamo:
Mobilità Attiva - Azione
muscoli stabilizzatori - Capacità di controllo dei segmenti
articolari e l'equilibrio.
Esecuzione:
In posizione il
soggetto scalzo a torso nudo, deve assumere per 4 volte la posizione.
L'atleta va osservato frontalmente, lateralmente e posteriormente.
L'esecuzione dei piegamenti deve essere lenta e controllata,
valutando la flessione del tronco.
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da Cuzzolin - Animazioni Rosini |
1 ͣ
Posizione:
Braccia tese e dita
incrociate
Sguardo fisso in avanti
Piedi oltre la larghezza
delle spalle
Punte dei piedi aperte di
15°-30°
Angolo al ginocchio
massimo 60°
Da questa posizione,
un occhio attento, potrebbe effettuare varie valutazioni, come ad
esempio la mobilità tibio-tarsica, la prono-supinazione del piede o
anche, ad esempio, eventuali varismi o valgismi, senza dimenticare
l'anca.
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da Cuzzolin - Animazioni Rosini |
2 ͣ
Posizione:
Mani ai fianchi e dita in
avanti
Gomiti all'indietro
Sguardo fisso in avanti
Piedi oltre la larghezza
delle spalle
Punte dei piedi aperte di
15°-30°
Angolo al ginocchio
massimo 60°
Da qui si possono
valutare la tenuta della lombare e/o la tenuta degli adduttori della
scapola.
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da Cuzzolin - Animazioni Rosini |
3 ͣ
Posizione:
Mani alle spalle
Gomiti all'altezza delle
spalle
Sguardo fisso in avanti
Piedi oltre la larghezza
delle spalle
Punte dei piedi aperte di
15°-30°
Angolo al ginocchio
massimo 60°
In questa posizione
consiglio di valutare il tratto lombare quindi la tenuta della
corretta lordosi.
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da Cuzzolin - Animazioni Rosini |
Ultima posizione:
Braccia estese in alto
Palmo aperto in avanti
Punte dei piedi aperte di
15°-30°
Angolo al ginocchio
massimo 60°
Con quest'ultima
posizione possiamo valutare l'angolo del ginocchio, la tenuta della
lordosi e la valutazione delle braccia rispetto al capo.
Lo Squat Test può,
quindi, considerarsi un valido strumento di valutazione funzionale
dell'atleta attraverso l'assunzione della posizione di ‘squat’,
che, oltre ad essere facile da eseguire e da riprodurre, è, altresì,
un’azione poliarticolare.
Ovviamente le assunzioni
delle differenti posture, devono essere controllate dal preparatore
per evitare che l'atleta le assuma in modo scorretto, condizionando
l'analisi.
Quale, quindi, nel
merito, l'intervento del preparatore fisico?
Individuare: limitazioni
articolari, ipotonie muscolari, ipertonie muscolari; impostare
esercitazioni di riequilibrio; eliminando le esercitazioni non
idonee; creando, così, programmi specifici di lavoro per ciascun
atleta.
Ditemi la vostra...
Fonti: Lo Squat
Test, di Francesco Cuzzolin.
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