Mio nonno mi ripeteva sempre:

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"...Il calcio è peggio di un' amante, perché di lei ci si stanca, dello sport mai."

...come dargli torto?

sabato 8 settembre 2012

Vantaggi e Limitazioni degli Small-Sided Games (SSG)


Nel corso del tempo, la ricerca di mezzi allenanti specifici per la disciplina sportiva è stata oggetto di continue ricerche, volte allo scopo di offrire al preparatore atletico mezzi di allenamento che ricalcassero in maniera specifica il coinvolgimento di quelle attività che un calciatore svolge in gara.
Nell'ambito dell'allenamento della Resistenza, sono ancora molto diffuse, per validità di raggiungimento dell'obiettivo e per esperienze comuni, le esercitazioni “a secco”, che, rappresentate in percentuale di gradimento, si riferisce solo al 7% dei calciatori.

Un'idea molto diffusa attraverso gli anni, era quella che esercizi realizzati con la palla non potessero costituire uno stimolo di intensità sufficiente per il miglioramento dei meccanismi fisiologici fondamentali per la resistenza (Helgerud et al., 2001).
Ma ricordando che la performance nel calcio dipende da una moltitudine di fattori tra cui le abilità tecniche e le qualità fisiche, ecco come diversi autori hanno sottolineato l’importanza di utilizzare esercitazioni specifiche come gli small-sided games (SSG), nell’allenamento del calciatore, tenendo conto del ripetersi di attività che si svolgono in partita con l'utilizzo degli stessi gruppi muscolari coinvolti durante la competizione (Bangsbo 1998, Drust et al., 2000 e Balsom, 1996). E la possibilità di replicare le richieste fisiologiche di gara e lo sviluppo di abilità tecniche e tattiche in modo specifico, dà ragione del fatto che molti preparatori si siano rivolti all'utilizzo di esercitazioni con palla, SSG appunto.
Esecuzione pratica di uno SSG.
A mio parere l'utilizzo di tali esercitazioni, purché vengano proposte in modo accurato e pertanto con l'utilizzo di uno scrupoloso monitoraggio, può essere una buona alternativa alle sole esercitazioni “a secco”, le quali, a lungo andare, anche solo per monotonia, finiscono per risultare poco allenanti.
Analizziamo quindi, secondo quanto si evince dalla letteratura e da validi lavori di ricerca - come: Rampinini E., Impellizzeri F., Castagna C., Abt G., Chamari K., Sassi A., Marcora S. “Factors influencing physiological responses to small-sided soccer games” su Journal of Sport Sciences, 2007, oppure: Hill-Haas SV, Dawson B, Impellizzeri FM and Coutts AJ Physiology of small-sided Games Training in Football” pubblicato su Sport Med, 2011 - quelle che, a ragione, possono ritenersi le variabili che rappresentano le limitazioni nel sottoporre un calciatore alle dette esercitazioni, in quanto influenzerebbero l'intensità di esse. Prima di prendere in esame le limitazioni, vediamo come possa essere quantificata l'intensità negli SSG.
Generalmente, la misurazione dell'intensità negli SSG viene determinata tramite la misurazione della FC e l'accumulo di lattato ematico, oltre che tramite l’utilizzo della RPE, ovvero la scala di percezione della fatica. Non esistono studi che evidenzino che un indice sia migliore dell'altro; pertanto, la strategia sta nello sfruttare in maniera incrociata e combinata tutte e tre le misurazioni sopra elencate.
Al fine di raggiungere l'obiettivo proposto, tra le numerose variabili, quelle prese in maggior considerazione sono: le dimensioni del campo e il numero di giocatori che vi partecipano, il tempo di lavoro e i recuperi, la variabilità delle regole durante le esecuzioni e la tipologia di incoraggiamento da parte dello staff durante l'esercitazione. Risulta pertanto di fondamentale importanza per la pianificazione dell'allenamento e per il raggiungimento del target prefissato, conoscere se, modificando queste variabili, la modifica di una sola di queste variabili produca un effetto limitato, mentre il cambio combinato di più di una sola di esse porti alla modificazione della risposta fisiologica dell'esercizio proposto (Rampinini et al., 2007). Significativi incrementi della FC, dell'accumulo di Lattato e dell'RPE sono stati rilevati con un aumento delle dimensioni del campo di gioco (Rampinini et al., 2007). Un altra variabile che limiterebbe l'intensità dell'esercitazione è data dal numero di giocatori che vi prendono parte. Una riduzione combinata delle dimensioni del campo e del numero dei giocatori, porta ad un incremento dell'intensità, verificato attraverso l'aumento degli indici fin ora descritti. Per tanto l'aumento del numero dei calciatori, non variando le dimensioni del campo di gioco, possono indurre un abbassamento della FC. Allo stesso tempo, però, sembra che l'intensità di gioco tenda a diminuire quando si aumentano giocatori e spazi di gioco. Per tanto, uno dei fattori maggiormente determinanti può essere il numero dei calciatori coinvolti. Una quantità ridotta di corsa ad alta intensità, in una esercitazione a numero ridotto di giocatori, porta comunque a una maggiore intensità di esercizio, data la presenza di maggior numero di accelerazioni e tocchi di palla e contrasti tra i pochi giocatori coinvolti. Ruolo importante viene svolto dallo staff, in quanto l'effetto dell'incoraggiamento sugli atleti, porta ad un aumento della FC del Lattato e della RPA come riportato da uno studio di Rampinini et al. nel 2007, dimostrando l'aumento di questi indici dal 3vs3 al 6vs6.
Dati i molteplici vantaggi dal punto di vista teorico, vien fuori da sé che questa metodica di allenamento presenti, però, limitazioni. Inoltre, dal punto di vista pratico, l'individualità delle caratteristiche di un calciatore rispetto all'altro e il suo grado ti tecnica e fitness, possono risultare delle determinanti nel raggiungimento di una sufficiente intensità di esercitazione. Quindi, per evitare che possa diventare una metodica non valida di allenamento, occorrerebbe verificare ogni aspetto in modo scrupoloso, per far si che gli SSG risultino efficaci per tutti i giocatori. Si potrebbe concludere che un’integrazione combinata di parti “a secco” per quei giocatori che necessitano di una stimolazione superiore, possa essere una buona strategia, a patto che la strumentazione di misurazione del preparatore sia adatta a quantificare il grado di allenamento nelle esercitazioni con palla.

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